Torino, 28 gen. – – Affollato presidio davanti alla chiesa della Gran Madre a Torino, promosso dall'Anpi in solidarietà di Maria Bigliani, di origine ebraica, figlia di una staffetta partigiana che ieri mattina, Giorno della Memoria dedicato alle vittime della Shoah, uscendo di casa ha scoperto sul pianerottolo la scritta ''. All'iniziativa hanno partecipato, a fianco di tanta gente comune, i vertici dell'Anpi provinciale, Maria Grazia Sestero, della Comunità ebraica, Dario Disegni, rappresentanti sindacali ed esponenti di partito. Sulla cancellata della chiesa appesi due striscioni con le scritte 'Il fascismo è un crimine. Torino è antifascista' e 'Mai più fascismi Torino'.
Presente anche la signora Maria accompagnata da alcuni familiari, tra cui la sorella Franca, che ha reso noto un messaggio postato su Fb dal figlio, un giovane 27enne che risiede fuori Torino per lavoro. "Quando mia mamma mi ha mandato le foto delle scritte sui muri di mia zia ho provato un senso di tristezza indicibile – scrive tra l'altro – le pubblico per rendere anche per gli altri un po' più 'reale' questa ricorrenza e lascio questa giornata con un forte sconforto essendomi reso conto che di fianco a me esistono ancora 'persone' in grado ci concepire frasi come questa".
"Si tratta di episodi isolati ma gravissimi, le scritte comparse a Mondovì la scorsa settimana e ieri a Torino sono inquietanti perchè sono un po' i figli di un clima d'odio e di intolleranza che nell'ultimo periodo si è verificato nel Paese – dice il presidente della Comunità ebraica di Torino, Dario Disegni – I politici devono sicuramente abbassare i toni, la politica e le istituzioni devono dare in primis l'esempio di un impegno forte contro ogni forma di odio e intolleranza e la società civile, insieme con le istituzioni, deve intensificare un'azione educativa e culturale soprattutto verso le giovani generazioni".
Proseguono intanto da parte della Digos di Torino le indagini per risalire al responsabile della scritta ingiuriosa. La squadra indagini tecnologiche della Digos ha acquisito le immagini delle telecamere di videosorveglianza nelle vie limitrofe. Al momento non si esclude alcuna ipotesi investigativa dal momento che non risultano diverbi condominiali o precedenti minacce a carico della vittima.