Roma, 11 feb. – Al via una prima ricognizione per redigere un contingency plan economico che limiti gli effetti negativi legati all'epidemia del coronavirus in Cina. Nella nota diffusa da Palazzo Chigi al termine dell'incontro interministeriale, presieduto dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte, per un aggiornamento sul rischio sanitario collegato al coronavirus e su tutte le varie implicazioni legate all'emergenza, specie sul fronte economico e turistico, il governo annuncia un'istruttoria ad hoc "per l'adozione di misure di contenimento degli effetti negativi dell'emergenza sul nostro sistema economico e produttivo".
All'incontro, nel quale dunque si è affrontato il fronte 'sanitario' e quello 'economico' aperti dall'emergenza del virus cinese, erano presenti il capo della Protezione civile e commissario per l'emergenza Angelo Borrelli e i ministri degli Esteri Luigi Di Maio, dell'Economia Roberto Gualtieri, della Difesa Lorenzo Guerini, e della Cultura e turismo Dario Franceschini. Per gli Interni ha partecipato il viceministro Vito Crimi.
Come rilevato da agenzie di rating e centri di ricerca economici, l'economia risentirà degli effetti del virus cinese, bisognerà appurare con quale intensità e quanto a lungo. Per l'Italia è ancora prematuro fare stime, ai tempi della Sars l'economia globale venne impattata nell'ordine di qualche decimale poi riassorbito. Oggi però si dubita che i tempi di recupero del colosso asiatico siano rapidi come nel 2003. L'impatto del coronavirus sull'economia globale, spiegano gli esperti, si fa sentire sia nei Paesi esportatori che importatori, non a caso le agenzie di rating parlano di rischi nella catena di fornitura globale. Nel primo caso infatti il calo dei consumi dei cinesi grava su tutti quei settori che in Cina esportano, il segmento del lusso in testa. In termini di import invece l'effetto maggiore si concretizza per i settori strettamente legati alle importazioni cinesi, vedi il comparto dell'auto dove una carenza di componentistica sta avendo ripercussioni sull'intera filiera delle forniture a livello globale.
Uno scenario pieno di rischi davanti ai quali l'Italia non vuole farsi trovare impreparata. Da qui la scelta di avviare "una istruttoria" che porti ad un piano d'azione con le misure di "contenimento". In più sedi il ministro dell'Economia Gualtieri ha detto che è prematuro fare stime sugli effetti nell'economia italiana del coronavirus. Per la Cina i principali organi di previsione indicano una forchetta tra -0,2% e -0,7%.
Intanto l'istruttoria italiana, interessando vari dicasteri, richiederà del tempo, siamo dunque in una fase preliminare, preparatoria per un piano d'azione 'trasversale' che interessi i comparti coinvolti. Il tema dovrebbe tornare sul tavolo del governo giovedì, in occasione dell'incontro specifico su crescita e sviluppo convocato a Palazzo Chigi.