Roma – Alberghi attrezzati a mo' di ospedali da campo, per gestire le quarantene in caso ce ne fosse bisogno. E' una delle misure previste nella bozza del decreto atteso in Cdm questa sera, che da', all'articolo 6 del provvedimento, la possibilità al Prefetto di requisire strutture alberghiere, oltre a confermare "il potere del Capo del Dipartimento della protezione civile di disporre, con proprio decreto, la requisizione in uso o in proprietà, da ogni soggetto pubblico o privato, di presidi sanitari e medico-chirurgici, nonché di beni mobili di qualsiasi genere, occorrenti per fronteggiare la predetta emergenza sanitaria".
Il Prefetto, qualora necessario, potrà "provvedere alla requisizione in uso di strutture alberghiere, ovvero di altri immobili aventi analoghe caratteristiche di idoneità, per ospitarvi le persone in sorveglianza sanitaria e isolamento fiduciario o in permanenza domiciliare, e delle relative procedure indennitarie", si legge nella bozza che l'Adnkronos ha potuto visionare. Qualora infatti, "una volta dimessi i pazienti in fase acuta, non sia possibile per gli stessi il confinamento al proprio domicilio, proprio per far fronte alle esigenze di accoglienza degli stessi, si consente al Prefetto, sentito il Dipartimento di prevenzione dell’azienda sanitaria territorialmente competente, di requisire strutture alberghiere idonee ad ospitare persone in sorveglianza sanitaria e isolamento fiduciario o in permanenza domiciliare. Il parere del Dipartimento di prevenzione è necessario al fine delle verifiche della idoneità di requisiti minimi strutturali".
La bozza prevede di aumentare i posti letto in terapia intensiva e nei reparti di pneumologia e malattie infettive, anche avvalendosi, se necessario, di strutture non accreditate dal Ssn. All'articolo tre del provvedimento si prevede l'aumento, per tutte le Regioni e per le Province autonome, del 50% dei posti letto nelle terapie intensive e del 100% per le unità di pneumologia. Anche avvalendosi, in ultima istanza, di strutture non accreditate "nel caso in cui – si legge – le strutture pubbliche e quelle private accreditate individuate dal Piano regionale non siano in grado di soddisfare il fabbisogno stimato". Il decreto prevede anche l'arruolamento temporaneo di 129 medici e 200 infermieri militari per contrastare l'emergenza Covid-19.
"E' autorizzato, per l’anno 2020, l’arruolamento eccezionale, a domanda, di militari dell’Esercito italiano in servizio temporaneo, con una ferma eccezionale della durata di un anno, nelle misure di seguito stabilite per ciascuna categoria di personale: 120 ufficiali medici, con il grado di tenente; 200 sottufficiali infermieri, con il grado di maresciallo", si legge. Per la durata dell'emergenza, "è consentito l'esercizio temporaneo di qualifiche professionali sanitarie ai professionisti che intendono esercitare sul territorio nazionale una professione sanitaria conseguita all’estero regolata da specifiche direttive dell’Unione europea".
"Gli interessati presentano istanza corredata di un certificato di iscrizione all'albo del Paese di provenienza alle regioni e Province autonome, che possono procedere al reclutamento temporaneo di tali professionisti". Viene confermato a mille euro il bonus baby sitter per i bambini inferiori a 12 anni del personale sanitario, medici, infermieri, esperti di laboratorio che prestano servizio.