Napoli, 16 apr. – Una "manifestazione di nobili sentimenti" che "rispecchia lo straordinario carattere dei napoletani". Così il cardinale Crescenzio Sepe, arcivescovo di Napoli, in una lettera rivolta a Diamante Menale, presidente di Energas, in merito all'iniziativa dei dipendenti, dei collaboratori e dei manager della società napoletana che hanno costituito un fondo di 500mila euro per offrire 25mila buoni spesa ad altrettanti cittadini in difficoltà in 23 centri di 11 regioni, tra i quali Napoli.
Il cardinale Sepe ringrazia Menale "a nome di tutta la Chiesa di Napoli per aver voluto coinvolgere parrocchie e decanati di questa Arcidiocesi nell'azione di solidarietà umana che Energas ha voluto realizzare a beneficio delle tante famiglie disagiate, in questo tempo di grave e drammatica crisi sanitaria ed economica determinata dalla persistente diffusione del coronavirus".
L'arcivescovo di Napoli rivolge al contempo un ringraziamento "anche i lavoratori e i manager di Energas che generosamente hanno voluto condividere l'iniziativa della società" e spiega di essere "rimasto molto colpito da questa manifestazione di nobili sentimenti, che rispecchia lo straordinario carattere dei napoletani i quali, nei momenti tristi e difficili per la comunità, sanno aprire il proprio cuore agli altri, nello spirito della comune appartenenza alla stessa grande famiglia umana, che va al di là del vincolo di parentela, di razza, di lingua, di religione".
Per questo,- prosegue il cardinale Sepe nella lettera rivolta a Menale, "sento il bisogno di esprimere a lei e a quanti sono impegnati in Energas apprezzamento e gratitudine per la speciale sensibilità testimoniata, dimostrando che nessun uomo è un'isola e che una comunità è fatta di mani che si intrecciano e di condivisione di bisogno. Se mi consente, affido lei e tutti i dipendenti della società, con rispetto per coloro che non sono credenti e cristiani, alla protezione della nostra Mamma Celeste, invocandola e pregandola affinchè, per sua intercessione, Dio Misericordioso ci liberi presto dal terribile male. Accolga, gentile presidente, i miei più cordiali saluti, che certamente trasmetterà a quanti vivono l'angoscia di questo tempo senza dimenticare i fratelli che sono in vera difficoltà", conclude il cardinale Sepe.