Milano, 3 mag. – A cinque anni dall'apertura dell'Expo di Milano, i protagonisti di quella straordinaria avventura condividono sui social l'orgoglio e l'impegno di quei giorni, capaci di ispirarci ancora oggi. “Ricordo quel 1° maggio come fosse adesso”, dice Diana Bracco, allora Presidente Expo 2015 Spa e Commissario Generale per il Padiglione Italia, “e in particolare l'emozione del primo spettacolo di musica luci e acqua del nostro Albero della Vita. Un'opera frutto dell'ingegno italiano costruita a tempo di record dalle maestranze e dagli imprenditori del consorzio di Brescia. Ai quali in questi giorni drammatici siamo particolarmente vicini”.
Fotografato in milioni di selfie, l'Albero durante i sei mesi dell'Esposizione ha saputo emozionare tutti: dai visitatori più giovani ai potenti della Terra, che non si stancavano di ammirarlo dalla terrazza di Palazzo Italia. E ancora oggi campeggia accanto all'edificio che ospita i ricercatori e gli scienziati dello Human Technopole. Ideato da Marco Balich e dallo studio di design Gio Forma, l'Albero della Vita rivisitava il pavimento della Piazza del Campidoglio di Michelangelo: un simbolo di uno dei periodi più straordinari dell'ingegno umano, il Rinascimento.
“E' stato un simbolo della Potenza della Bellezza italiana”, afferma Diana Bracco. “Come tutta l'Expo di Milano, che ha rilanciato l'immagine del nostro Paese nel mondo, l'Albero della Vita ha saputo incarnare il ritrovato orgoglio dell'Italia. La stessa tenacia con cui riuscimmo a fare l'Expo, la cosa più difficile che ho realizzato nella mia vita, deve guidarci adesso nella battaglia per ripartire con rinnovato slancio dopo l'emergenza sanitaria. Dobbiamo ritrovare quell'orgoglio e quello spirito che sappiamo tirare fuori nei momenti difficili e che ci rendono unici".