Roma, 8 mag. – – Creazione di valore condiviso, ovvero la capacità di rispondere ai bisogni del territorio e alle sfide della sostenibilità. E' il protagonista del Bilancio di Sostenibilità 2019 del Gruppo Hera, tant'è che supera i 2 miliardi di euro il valore economico complessivamente distribuito sui territori serviti. Il Bilancio di Sostenibilità contiene i numeri delle responsabilità economica, sociale e ambientale, con un focus sugli impegni presi, i risultati conseguiti e le prospettive future.
Documento che quest'anno è stato redatto nel corso dell'emergenza sanitaria nazionale che ha visto l'azienda continuare a garantire i servizi e la tutela e la sicurezza di dipendenti, clienti e stakeholder. Fondamentale si conferma la creazione di valore condiviso, e per questo si è quantificato il margine operativo lordo (Mol) derivante dalle attività del Gruppo che rispondono alle priorità fissate dall'Agenda Onu, in particolare su tre ambiti: uso intelligente dell'energia, uso efficiente delle risorse, innovazione e contributo allo sviluppo.
Nel 2019 il Mol 'a valore condiviso' è stato pari a 422,5 milioni di euro, in crescita del 13% rispetto allo scorso anno e corrispondente al 39% del totale, una percentuale in linea con i target del piano industriale che traguardano il Mol 'a valore condiviso' al 42% nel 2023. Si tratta di un indicatore che misura i progressi nella direzione della sostenibilità, vi è correlato il 20% della remunerazione variabile dei dirigenti e quadri del Gruppo, e per questo da quest'anno viene anche sottoposto alla verifica di una società esterna.
Il valore economico complessivamente distribuito sui territori serviti da lavoratori, azionisti, fornitori, pubblica amministrazione e comunità locale, è salito a 2.131 milioni, di cui 695 milioni di euro a fornitori locali (+10% rispetto all'anno precedente), generando un impatto occupazionale pari a circa 8.400 persone. Nell'ambito della stabilità del lavoro, nel 2019 il 96,6% dei dipendenti ha avuto un contratto a tempo indeterminato e i nuovi assunti sono stati 537.
Gli investimenti in innovazione sono stati pari a circa 78 milioni di euro, concentrati principalmente su smart city, economica circolare, utility 4.0 e customer experience. Nel 2019, inoltre, è proseguito lo sforzo nello sviluppo dei canali digitali di relazione con i clienti: l'app My Hera dedicata ai clienti residenziali ha più che raddoppiato i download del 2018 raggiungendo quota 230mila.
Per quanto riguarda la tutela dell'aria, si confermano i risultati positivi relativamente alle emissioni dei termovalorizzatori del Gruppo, che anche nel 2019 sono mediamente inferiori dell'86% rispetto ai limiti di legge. Inoltre, relativamente alla tutela del suolo, si segnala che, nell'anno, le progettazioni realizzate da Hera hanno comportato un riutilizzo di suolo per il 77% del totale.
Per un uso intelligente dell'energia, i campi di azione su cui si muove il Gruppo sono principalmente la riduzione dei propri consumi energetici e di quelli dei clienti, la promozione delle energie rinnovabili e decarbonizzazione. Sul fronte interno, l'impegno per l'efficienza energetica è cresciuto anche nel 2019, permettendo di ridurre, rispetto al 2013, del 5,1% (pari a oltre 11.700 tonnellate equivalenti di petrolio) i consumi energetici derivanti dalle proprie attività, superando così, in anticipo di un anno, l'obiettivo del 5% fissato al 2020.
I clienti residenziali e business possono, invece, contare su un ventaglio di offerte con soluzioni di efficienza energetica (a fine 2019 a beneficiarne sono il 20%) alle quali si è aggiunto nel 2019 il Diario dei consumi, un report gratuito per sensibilizzarli sul risparmio energetico e riprogettato con la collaborazione del Politecnico di Milano.
Nel 2019 è stata anche lanciata l'offerta Hera Impronta Zero, che punta sulla decarbonizzazione: oltre a prevedere il 100% di energia elettrica rinnovabile, garantisce la compensazione delle emissioni di gas serra derivanti dai consumi di gas metano attraverso l'acquisto di crediti di carbonio. All'interno, il Gruppo Hera, per ridurre l'impatto delle proprie attività sul clima, utilizza da tempo energia elettrica rinnovabile per alimentare le attività operative delle principali società del Gruppo sui vari territori. Inoltre, attraverso l'impianto di S. Agata Bolognese (BO), nel 2019 ha prodotto 6,5 milioni di metri cubi di biometano dai rifiuti organici.
Nel 2019 il Gruppo ha incrementato ulteriormente la raccolta differenziata, raggiungendo il 64,6%, su un territorio servito di 3,2 milioni di abitanti suddivisi in 187 comuni di cinque regioni. Contestualmente si è ridotto ancora l'uso della discarica, che si attesta al 3,4% contro una media italiana del 24% del 2018 (ultimo dato disponibile), raggiungendo e superando, in anticipo di quasi 20 anni, l'obiettivo dell'Unione Europea – che la considera la forma ultima da utilizzare per lo smaltimento dei rifiuti – del 10% al 2035.
Sempre sul fronte dell'economia circolare si segnala l'incremento del recupero di materia ed energia negli impianti di selezione di Herambiente, pari all'83% nel 2019 (il 77% nel 2018). Lo scorso anno ha visto, inoltre, la partenza di importanti iniziative per quanto riguarda la circolarità anche in altri ambiti, ad esempio il progetto di water management, che ha permesso di ridurre del 5,5% i consumi idrici del Gruppo, la diffusione del Diario dei consumi a un campione di circa 80 mila clienti residenziali del servizio idrico con l'obiettivo di migliorare i loro comportamenti, il progetto circular procurement che punta a introdurre i princìpi dell'economia circolare nei processi di acquisto