Roma –Il bonus da 1000 euro per lavoratori autonomi e partita iva a maggio (in pratica il vecchio bonus da 600 euro di marzo ed aprile) necessita di nuovi requisiti per portelo avere. I requisiti si differenziano per categoria: dagli iscritti alla gestione separata agli artigiani e commercianti. Regole differenti anche in base al mese di erogazione. Ma vediamo cosa cambia a maggio. A marzo ed aprile il bonus da 600 euro era stato erogato ai titolari di partita Iva attive al 23 febbraio, iscritti in via esclusiva alla gestione separata Inps e non pensionati. L’istituto di previdenza con il messaggio 2263/2020, ha precisato che, a fronte del fatto che dall’apertura della partita ci sono 30 giorni di tempo per iscriversi alla gestione separata, si ha diritto all’indennità se al 23 febbraio la partita Iva era comunque registrata presso le Entrate.
Via libera al bonus anche se al momento dell’iscrizione alla gestione separata il titolare non ha indicato la sua partita Iva, magari perché componente di uno studio associato. In tal caso è sufficiente che provveda a indicarne gli estremi. Per commercianti, artigiani, coltivatori diretti e non pensionati, i 600 euro di marzo e aprile sono stati erogati a fronte dell’iscrizione alle relative gestioni previdenziali Inps. Nel messaggio 2263/2020 è stato chiarito che il requisito dell’iscrizione deve essere riferito a tutto il mese di marzo (il decreto legge 18/2020 non specifica alcunché, a differenza delle partite Iva). Ma vediamo i requisiti per i lavoratori autonomi alla luce del Dl 18 e del Dl 34 (Il Sole 24 Ore, 3 giugno 2020) che voglio far richiesta del bonus da 1000 euro a maggio: per ottenere il bonus i professionisti della gestione separata non pensionati devono avere la partita Iva attiva al 19 maggio e non più solo al 23 febbraio e inoltre devono aver subito, nel secondo bimestre 2020, una riduzione di almeno il 33% del reddito rispetto al secondo bimestre dell’anno scorso.
La perdita va calcolata secondo il principio di cassa, come differenza tra ricavi e compensi percepiti e spese sostenute nell’esercizio di attività, comprese eventuali quote di ammortamento. I requisiti vanno autocertificati all’Inps, che dopo aver effettuato una verifica con le Entrate eroga l’indennità, che è di mille euro. Commercianti, artigiani e coltivatori diretti (ma anche le partite Iva della gestione separata già pensionati), invece, possono fare domanda alle Entrate per accedere a un contributo a fondo perduto che a maggio sostituisce l’indennità Inps di marzo e aprile, con requisiti nuovi.
Occorre avere una partita Iva, l’attività non deve essere cessata al momento della presentazione della domanda di aiuto (operazione ancora non possibile), e nell’ultimo periodi di imposta ricavi o compensi non devono aver superato i 5 milioni di euro.