Milano, 11 giu. – Dati positivi sull'occupazione dopo la laurea per gli studenti dell'Università di Milano-Bicocca: a un anno dal conseguimento della laurea triennale, il tasso di occupazione è dell'83,9%, superando di quasi 10 punti percentuali la media nazionale. E tra i laureati di secondo livello a un anno dal conseguimento del titolo, il tasso di occupazione è pari all'81,1%, confermando il distacco di quasi 10 punti dal dato nazionale attestatosi al 71,7%. Dopo cinque anni dal conseguimento della laurea di secondo livello, la percentuale di occupati sale al 93,3%, quasi 7 punti in più rispetto alla media degli altri atenei italiani.
L'Università di Milano-Bicocca conferma il suo trend positivo relativamente al placement e alla soddisfazione da parte dei propri studenti. I risultati positivi si registrano sia in relazione al panorama nazionale sia nei confronti della rilevazione precedente. Ad attestarli sono le nuove indagini del Consorzio interuniversitario Almalaurea contenute nel XXII Rapporto sul profilo e sulla condizione occupazionale dei laureati, presentato oggi presso il ministero dell'Università e della ricerca. L'analisi restituisce una puntuale fotografia del panorama universitario italiano, coinvolgendo le 76 università che ad oggi aderiscono al Consorzio.
Questi risultati positivi derivano certamente dalla preparazione dei nostri laureati, dalla qualità della didattica e dei servizi di placement del nostro ateneo che trovano nel mercato sia nazionale (in particolare lombardo), sia internazionale un terreno fertile per l'inserimento lavorativo dei nostri laureati. Il Rapporto sulla condizione occupazionale ha riguardato complessivamente 11.856 laureati dell'Università di Milano Bicocca, concentrandosi sull'analisi delle performance dei laureati 2018 di primo e di secondo livello (rispettivamente 4.343 e 2.667 in tutto) e intervistati a un anno dal titolo, e delle performance dei laureati 2014 di secondo livello (2.419) intervistati dopo cinque anni.
I laureati di primo livello che iniziano una attività lavorativa e che non proseguono gli studi ( 42,2% del totale), ricevono una retribuzione mensile netta di 1.233 euro in linea con il valore medio nazionale e di poco superiore a quello di un anno prima (1.218 euro) . Per quanto concerne le principali tipologie contrattuali, il 30 per cento degli occupati può contare su un lavoro a tempo indeterminato, mentre il 40,6 su un lavoro non standard, il 10,2 svolge un'attività autonoma. Il lavoro part-time coinvolge il 24,8 per cento degli occupati.
Per i laureati nei corsi magistrali e a ciclo unico, le tipologie contrattuali sono sostanzialmente in linea, con alcune lievi differenze rispetto a quelle dei laureati triennali: più 0,6% i contratti a tempo indeterminato, si riducono di 4 punti percentuali i contratti non standard e di 3 il lavoro autonomo. Anche la retribuzione è sostanzialmente in linea con un valore in media di 1.266 euro mensili netti. Significativi i cambiamenti dei valori a cinque anni dalla laurea, laureati magistrali biennali del 2014, che arrivano sostanzialmente ad un tasso di disoccupazione comunemente detto frizionale pari al 2,5%. In termini sintetici possiamo dire che si arriva sostanzialmente alla piena occupazione. Parallelamente il tasso di occupazione è pari al 93,3 per cento (l'86,8 a livello nazionale). Da ultimo le retribuzioni medie per i laureati Bicocca si attestano a 1.537 euro mensili netti (1.499 euro la media italiana).
Per quanto concerne la distribuzione nel mondo del lavoro, il 68,8 per cento dei laureati è inserito nel settore privato, mentre il 23,3 nel pubblico. La restante quota lavora nel non-profit (7,8%). Più nello specifico, l'ambito dei servizi assorbe l'86,5%, mentre l'industria accoglie il 12,5% degli occupati. I laureati nel 2019 di Milano-Bicocca coinvolti nel XXII Rapporto sul Profilo e sulla Condizione occupazionale AlmaLaurea sono 7.080: 4.265 di primo livello, 2.145 magistrali biennali e 650 a ciclo unico. Il 14,9% dei laureati proviene da fuori regione, mentre la quota di laureati di cittadinanza estera è complessivamente pari al 3,4%: il 3,6 tra i triennali e il 3,5 tra i magistrali biennali. E' in possesso di un diploma di tipo liceale il 70,9% dei laureati, possiede un diploma tecnico il 24,8%.
L'età media alla laurea è 25,2 anni per il complesso dei laureati (25,8 a livello nazionale), nello specifico di 24,1 anni per i laureati di primo livello e di 26,8 anni per i magistrali biennali. Un dato su cui incide il ritardo nell'iscrizione al percorso universitario: non tutti i diplomati, infatti, si immatricolano subito dopo aver ottenuto il titolo di scuola secondaria superiore. Il 66,7% dei laureati termina l'università in corso: in particolare è il 65,8 tra i triennali e il 69,8 tra i magistrali biennali. Il voto medio di laurea è 102,8 su 110: spicca la media del 107,1 per i magistrali biennali.
Numeri importanti anche per il tasso di soddisfazione da parte degli studenti: il 92%dei laureati si dichiara soddisfatto dell'esperienza universitaria nel suo complesso. In particolare l'89% si dichiara soddisfatto del rapporto con il corpo docente e l'87,5% ritiene il carico di studio adeguato alla durata del corso. In merito alle infrastrutture messe a disposizione dall'ateneo, l'89,1% dei laureati considera le aule adeguate. Infine, il 59,4% dei laureati ha svolto tirocini riconosciuti dal proprio corso di studi: è il 56,6 tra i laureati di primo livello e il 63,6 tra i magistrali biennali (valore, quest'ultimo, che cresce all'80,1 per cento considerando anche coloro che l'hanno svolto solo nel triennio). Ha compiuto un'esperienza di studio all'estero riconosciuta dal corso di laurea (Erasmus in primo luogo) l'8,7 per cento dei laureati: il 6,3 per i triennali e il 12,7 per magistrali biennali (quota, quest'ultima, che sale al 15,8 considerando anche coloro che le hanno compiute solo nel triennio). Il 75,6 per cento dei laureati ha svolto un'attività lavorativa durante gli studi universitari: è il 75,8 tra i laureati di primo livello e il 74,2 tra i magistrali biennali.