MESSINA – Corruzione, falsità ideologiche, turbativa d’asta, truffe e altri reati emergono da un’indagine coordinata dalla Procura di Messina e condotta dalla Dia peloritana in merito ad appalti relativi alla sicurezza della rete viaria di competenza del Consorzio per le autostrade siciliane.L’indagine, denominata ’’Fuori dal Tunnel’’, si è conclusa questa mattina con l’esecuzione – da parte del personale della Sezione peloritana della Dia con la collaborazione del Centro Operativo di Milano – di tre misure cautelari nei confronti di due funzionari dell’Ente (uno è finito ai domiciliari, l’altro è destinatario della sospensione dai pubblici uffici) e di un imprenditore milanese, per il quale è stato disposto il divieto temporaneo di contrattare con la Pubblica amministrazione.Sono ritenuti responsabili – a vario titolo – di corruzione, falso ideologico commesso da P.U. in atto pubblico in concorso, turbativa d’asta, tentata truffa aggravata in concorso, induzione indebita a dare o promettere utilità e corruzione, assieme ad altri 5 imprenditori indagati.A finire sotto la lente di ingrandimento dei magistrati e degli investigatori, sono stati alcuni dei principali appalti per i lavori effettuati negli ultimi anni lungo il tratto autostradale di competenza del Cas (A/20 Messina-Palermo e A/18 Messina-Catania). Asse viario che, come ha fatto rilevare il gip nell’ordinanza applicativa delle misure cautelari è ’’già drammaticamente e notoriamente afflitto da gravi carenze strutturali’’ e lungo il quale frequenti sono stati gli incidenti, anche mortali.