ROMA – Una situazione imprevista da affrontare con strumenti innovativi e il sostegno delle istituzioni. Ma soprattutto cogliendo l’opportunità per ridisegnare gli stessi fondamentali del turismo, settore fortemente scosso dagli effetti della pandemia. Questa la ricetta di Enrico Ducrot, amministratore delegato del tour operator ’’Viaggi dell’Elefante’’. ’’Ci troviamo in una situazione del tutto inedita – racconta all’ITALPRESS – Per un tour operator come il nostro, che aveva mete in tutto il mondo, è un disastro sia dal punto di vista dell’outbound sia naturalmente per l’incoming, perchè grandi mercati come gli Stati Uniti, l’Oriente, il Sudamerica, il Medio Oriente stesso, per non parlare di Inghilterra ed Europa, sono fermi: è difficilissimo prevedere quando riapriranno e sicuramente lo faranno con velocità differenti’’. ’’Viaggi dell’Elefante’’ sta affrontando l’emergenza con una strategia ben precisa e con l’obiettivo di adeguare la propria offerta alle opportunità del momento. ’’Non siamo stati con le mani in mano, ma abbiamo creato un prodotto che non avevamo, il prodotto Italia – spiega Ducrot – E’ una bellissima sfida per un’offerta non solo di alta gamma, ma alla ricerca di un’Italia meno conosciuta, meno scontata. Da parte del mercato c’è un desiderio enorme di tornare a viaggiare e riconquistare la normalità, ma anche una grandissima preoccupazione: l’unico grande acceleratore sarà quello del vaccino, che però vedremo probabilmente solo nel 2021’’. In questo scenario, l’amministratore delegato di ’’Viaggi dell’Elefante’’ ha rimarcato l’aiuto ricevuto dal governo: ’’Sono tra gli imprenditori che non attaccano a zero l’esecutivo. Penso che nessun Governo sia stato veramente preparato davanti a questa sciagura: abbiamo visto cose incredibili in altri Paesi, pensiamo all’Inghilterra e agli Stati Uniti. Sicuramente sono stati fatti degli errori, ma abbiamo avuto e continuiamo ad avere un enorme aiuto. Ora il grande tema riguarda la possibilità di avere la cassa integrazione sino a fine anno: per il nostro settore sarebbe fondamentale’’. Guardando in prospettiva, secondo Ducrot bisognerebbe pensare ’’ad azioni adeguate almeno per i prossimi 2-3 anni, che poi avranno un respiro più ampio anche a livello temporale’’.