Roma – Bonus Pc per smart working fino al 60% e bonus didattica da 500 euro a famiglia con figli. Sono due bonus che rientrano nelle agevolazioni previste dal Governo in supporto alle aziende e alle famiglie. Ma vediamo nel dettagli come funzionano. Il bonus Pc per smart working secondo una circolare dell’Agenzia delle Entrate serve per un adeguamento degli ambienti di lavoro e serve per acquistare pc o software specifici. Lavorare da casa, come ci ha imposto l’emergenza da coronavirus, comporta dei problemi per il lavoratore e per l’azienda, soprattutto se deve usare un pc personale. Ed è proprio per questa ragione che, come spiega la circolare 20/E pubblicata in questi giorni dall’Agenzia delle Entrate, è possibile richiedere il bonus adeguamento degli ambienti di lavoro per coprire le spese di computer o software specifici.
Ma vediamo cosa dice la circolare dell’Agenzia delle Entrate. La circolare dell’Agenzia delle Entrate affronta i temi dell’innovazione e dello sviluppo, pilastri dello smart working. Ecco allora che nell’agevolazione sono previsti: software; sistemi di videoconferenza; sistemi per la sicurezza della connessione; investimenti per consentire lo smart working da remoto. Ed è proprio l’ultimo punto ad aprire la strada all’acquisto del pc, strumento fondamentale per consentire il lavoro a distanza. Il bonus adeguamento è previsto dal decreto Rilancio e ammonta al 60% con un limite di 80 mila euro di credito d’imposta a richiedente. Si potrà chiedere per tutti i costi sostenuti nel 2020, anche prima dell’entrata in vigore del decreto (ossia, il 19 maggio 2020).
Ma chi può richiedere il bonus adeguamento Pc per smart working? La circolare dell’Agenzia delle Entrate spiega quali siano le tipologie di attività che permettono di usufruire del credito d’imposta del 60% per gli interventi di adeguamento e per gli investimenti innovativi. Potranno richiederlo gli operatori esercenti attività aperte al pubblico, associazioni, fondazioni ed enti del Terzo settore. Non c’è nessuna distinzione sul regime fiscale adottato: rientrano anche i forfettari, i contribuenti in regime dei minimi, gli imprenditori e le imprese agricole, a prescindere dalle modalità di determinazione del reddito. Il bonus didattica da 500 euro a famiglia con figli invece è nel Piano Nazionale di Riforma (PNR) e ha come obiettivo quello di favorire la didattica a distanza.
Qualora venisse confermato, comunque, non sarebbe accessibile a tutti: il bacino di riferimento consisterebbe nelle famiglie con Isee sotto ai 20 mila euro. Per quelle sopra ai 20 mila euro, invece, potrebbero esserci 200 euro per l’acquisto di connessioni Internet veloci.