MILANO – Un compromesso, ecco cosa ci vuole per le etichette alimentari. Con l’Italia che accetta i famosi bollini a semaforo, quelli che accendono il rosso se un cibo contiene troppi grassi, troppi zuccheri o troppo sale. E con l’Europa che esclude dall’obbligo di etichetta tutte le Dop e le Igp, ovvero buona parte del made in Italy da esportazione. La proposta, indirizzata a tutto il sistema Paese Italia, arriva da Marco Settembri, Ceo di Nestlè per l’Europa, il Medio Oriente e il Nordafrica, in un’intervista al ’’Sole24Ore’’. ’’Se l’Unione europea costituisce un mercato unico, è chiaro che servono delle regole comuni – dice Settembri -. Quindi è un dato di fatto che bisogna trovare una sintesi tra le posizioni di tutti. Il Nutriscore è già stato adottato, a livello locale, ormai da una decina di Paesi tra cui l’Austria, il Belgio, la Germania, il Portogallo e più recentemente anche la Francia e la Spagna, due realtà mediterranee molto simili all’Italia. Con tutti questi Paesi che hanno già scelto di andare in questa direzione, direi che la cosa più conveniente per tutti è quella di mettersi al tavolo insieme a loro’’.’’Anche io all’inizio ero contrario al Nutriscore – sottolinea -. Come Nestlè, tre anni fa avevamo anche proposto un metodo nostro, si chiamava Evolved nutrition label. Poi abbiamo pensato che potevamo appoggiare l’etichetta a semaforo, magari migliorandola. Il punto di vista che l’Italia porta avanti è quello dei produttori soltanto. Ma i consumatori italiani, cosa ne pensano veramente?’’. Secondo Settembri ’’l’Italia deve fare fronte comune con la Francia e la Spagna dicendo sì al Nutriscore, ma trattando l’esclusione dall’obbligo di etichettatura delle sue Dop e delle sue Igp, con la motivazione che queste devono già sottostare a disciplinari rigidissimi’’. ’’L’Italia – dice ancora – ha tutto l’interesse a essere un attore protagonista in Europa e sono convinto che tratterà’’.