ROMA – L’Unità di Neurologia dell’Istituto per la Sicurezza Sociale di San Marino è impegnata dal 2017 in uno studio scientifico internazionale svolto in collaborazione con le Università inglesi di Exeter, di Bristol e di Reading (in quest’ultima lavora allo studio il sammarinese Francesco Tamagnini).Scopo della ricerca, che vede al momento ’’arruolati 34 pazienti’’, è identificare nuovi markers che consentano di diagnosticare sempre più precocemente la malattia di Alzheimer, aumentando così la finestra temporale in cui si può intervenire per contrastare la progressione del danno neurologico.I primi dati sono già stati presentati all’Alzheimer’s Society Annual Conference nel maggio 2019 a Londra da Edoardo Barvas.Nelle prossime settimane, verranno presentati nuovi risultati in due prestigiosi convegni internazionali: l’Alzheimer’s Association International Conference e l’ARUK (Alzheimer’s Research UK) South West network’s meeting.Infatti lo studio è ancora in fase di svolgimento, afferma Barvas di San Marino, ’’ma i primi dati raccolti e a disposizione sono incoraggianti per quanto riguarda le metodiche economiche e poco invasive per l’individuazione precoce di questa patologia’’.Data la pandemia da Covid entrambi i congressi, dove parteciperanno ricercatori e studiosi da tutto il mondo, si svolgeranno in modalità telematica.