Roma – Una proroga della cassa integrazione è prevista nella bozza del decreto Agosto a cui sta lavorando il Governo. Nella bozza pare sia prevista una proroga di ulteriori 18 settimane con richiesta però di un contributo addizionale commisurato al raffronto tra fatturato 2020 e 2019. Ecco cosa dice la bozza all’articolo 1: “I datori di lavoro che, nell’anno 2020, sospendono o riducono l’attività lavorativa per eventi riconducibili all’emergenza epidemiologica da COVID-19, possono presentare domanda di concessione dei trattamenti di Cassa integrazione ordinaria, Assegno ordinario e Cassa integrazione in deroga (…) per una durata massima di nove settimane, incrementate di ulteriori nove settimane secondo le modalità previste al comma 2.
Le complessive diciotto settimane devono essere collocate nel periodo ricompreso tra il 13 luglio 2020 e il 31 dicembre 2020. Con riferimento a tale periodo, le predette diciotto settimane costituiscono la durata massima che può essere richiesta con causale COVID-19”. A tal proposito si richiede però un contributo addizionale da versare, ad eccezione di qualle imprese che dimostrino di aver subito un calo di fatturato. Si legge al comma 2 dell’articolo 1 “: I datori di lavoro che presentano domanda per periodi di integrazione relative alle ulteriori nove settimane versano un contributo addizionale determinato sulla base del raffronto tra il fatturato aziendale del primo semestre 2020 e quello del corrispondente semestre 2019, pari: al 9% della retribuzione globale che sarebbe spettata al lavoratore per le ore di lavoro non prestate durante la sospensione o riduzione dell’attività lavorativa, per i datori di lavoro che hanno avuto una riduzione del fatturato inferiore al venti per cento;
al 18% della retribuzione globale che sarebbe spettata al lavoratore per le ore di lavoro non prestate durante la sospensione o riduzione dell’attività lavorativa, per i datori di lavoro che non hanno avuto alcuna riduzione del fatturato. Il contributo addizionale non è dovuto dai datori di lavoro che hanno subito una riduzione del fatturato pari o superiore al venti per cento e per coloro che hanno avviato l’attività di imprese successivamente al primo gennaio 2019”.