Roma, 16 ago. – “Ho lavorato con Cossiga in momenti molto difficili della storia d'Italia, quando era Presidente del Consiglio e ministro dell'Interno, e sono rimasto suo amico fino alla sua morte. Ho un ricordo molto affettuoso, sia personale che pubblico e politico della sua figura. Credo sia stato uno dei grandi personaggi che hanno animato la scena politica italiana in quegli anni molto difficili che però oggi rimpiangiamo perchè esprimevano una qualità che oggi è difficilmente riscontrabile”. Così all'Adnkronos Luigi Zanda, portavoce di Francesco Cossiga al ministero dell'Interno e alla Presidenza dei Consiglio dei ministri con il primo e il secondo governo Cossiga.
“Cossiga faceva parte di un tempo – prosegue Zanda a dieci anni dalla scomparsa di Cossiga – in cui in Italia c'erano Moro, Zaccagnini, Andreotti ma anche Berlinguer, Craxi e La Malfa. Cossiga era un grande conoscitore dei meccanismi dello Stato in generale, e credo fosse colpito dai segni di correntismo eccessivo che la magistratura mostra ormai da tempo”. Aneddoti? “Non mi sembra che la sua personalità si possa racchiudere in aneddoti. Posso dire che era acuto, divertente e spiritoso e la sua compagnia era molto ambìta. Perchè passare con lui una serata era imparare e divertirsi”.