Roma – Il bonus casalinghe 2020 previsto nel decreto Agosto non è un bonus. Ad evidenziarlo è stata il ministro per la Famiglia, Elena Bonetti. Ma vediamo cos’è e cosa prevede l’articolo 22 del decreto agosto recita così: "È istituito nello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze, per il successivo trasferimento al bilancio autonomo della Presidenza del Consiglio dei ministri, un Fondo denominato «Fondo per la formazione personale delle casalinghe», con una dotazione di 3 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2020, finalizzato alla promozione della formazione personale e all’incremento delle opportunità culturali e partecipative, anche in collaborazione con enti pubblici e privati, delle donne che svolgono attività prestate nell’ambito domestico, senza vincolo di subordinazione e a titolo gratuito, finalizzate alla cura delle persone e dell’ambiente domestico (…)".
In pratica il bonus chiamato così erroneamente è un fondo per le casalinghe, vediamo di cosa si tratta. Infatti il provvedimento non prevede un trasferimento di denaro nella tasche delle casalinghe ma si tratta invece di una misura di inclusione sociale finalizzata alla formazione professionale. Per il ministro Bonetti "oggi parlare di formazione per le donne che oggi svolgono un lavoro domestico è un modo per riconoscere che tutte devono avere l'occasione di avere competenze". Infatti "ci sono tante donne che purtroppo non possono avere un conto in banca e non hanno autonomia". Insomma, si tratta di "un fondo che è stato costituito come primo embrione di un progetto di formazione digitale di cui bisogna valutare il costo" e che "finora non era mai stato stanziato". Dunque, ha concluso Bonetti, ci sarà "un bando del Dipartimento delle Pari opportunità per progetti che riguardano la formazione, dopo di che vogliamo che questa sia gratuita per tutte le donne". L’obiettivo è duplice: da un lato "favorire la partecipazione delle donne al mondo del lavoro" dall’altro "rendere le donne libere di poter scegliere".
Insomma, fare la casalinga non può e non deve essere una scelta obbligata da parte di chi non ha accesso al mondo del lavoro. Ma chi spetta il “bonus” o contributo per le casalinghe? A beneficiare del Fondo, si legge nel decreto, saranno tutte le donne “che svolgono attività prestate nell’ambito domestico, senza vincolo di subordinazione e a titolo gratuito, finalizzate alla cura delle persone e dell’ambiente domestico, iscritte all'Assicurazione obbligatoria”. Le modalità di attuazione della misura saranno definite mediante un apposito decreto emanato dal ministro per le Pari Opportunità e la Famiglia.