Roma – Il bonus facciata e la detrazione al 90% in 10 quote annuali, ecco tutti i dettagli. Il valore di un immobile è dato anche dalla facciata dell’edificio in cui si trova, ma rifare una facciata non è una spesa da poco, sia che si tratti di una casa singola sia che si tratti di un condominio. E poi, non è solo un fattore estetico, avere una facciata che cade a pezzi può essere rischioso, e quindi diventa determinante anche a livello di sicurezza. Quante volte, infatti, la richiesta di rifare la facciata del palazzo, anche per far risalire la quotazione degli immobili, non è stata poi accolta dall’assemblea in virtù di preventivi esosi?
Il bonus facciate introdotto con la legge di Bilancio 2020 (art. 1, commi da 219 a 224) può essere d’aiuto: Adinconsum ha per questo stilato una guida all'uso. Per usufruire del bonus facciate, il rifacimento deve riguardare la facciata esterna di edifici di qualsiasi categoria catastale, che devono trovarsi nelle zona A e B come individuate dal D.M. 1444/1968 o in zone assimilabili da normative regionali o regolamenti comunali. La detrazione ammonta al 90% e non è indicato alcun tetto di spesa, quindi vale sull’intera spesa sostenuta. La detrazione vale solo per le spese sostenute nel 2020, indipendentemente dalla data di avvio dei lavori.
La detrazione è spalmata in 10 quote annuali di pari importo a cominciare dalla dichiarazione dei redditi del 2020. Per ottenere la detrazione, il pagamento di rifacimento della facciata deve essere effettuato mediante bonifico bancario o postale, anche online. Può usufruire del bonus facciate, chi possiede a qualsiasi titolo l’immobile oggetto dell’intervento di rifacimento. Possono però usufruire della detrazione anche coloro che detengono l’immobile in forza di un contratto di locazione, anche finanziaria, o di comodato, regolarmente registrato, purché siano anche in possesso del consenso all’esecuzione dei lavori da parte del proprietario.