MILANO – Secondo gli italiani, nella prima ondata del Coronavirus, siamo stati molto bravi a uscire dall’emergenza grazie alla nostra operosità e voglia di fare (98,1%), al nostro innato senso di speranza nei confronti del futuro (91,1%) e grazie alla capacità di unirci attorno a progetti comuni e condivisi (89%). E’ quanto emerge da una ricerca inedita realizzata da Censis e Banca Mediolanum, a proposito della protezione degli italiani al tempo del Covid. Gli obiettivi di vita degli italiani in questa fase sono quelli di una maggiore serenità famigliare e di una tranquillità economica. Il 43% dei nostri connazionali ha dichiarato di sentirsi meno sicuro, soprattutto in relazione alle malattie e dal punto di vista finanziario; questa mancanza di sicurezza si traduce soprattutto nell’aumento del risparmio.
’’La preoccupazione per ciò che sta accadendo fa tenere fermi i soldi dei risparmiatori per far fronte a eventuali imprevisti, all’insegna del non si sa mai’’, ha detto Massimo Doris, Ad di Banca Mediolanum, intervenendo all’evento digitale ’’Il futuro è adesso’’, in cui è stata presentata la ricerca. ’’E’ una cosa intelligente e prudente, ma bisogna tener conto che questa crisi, prima o poi, sarà superata e chi avrà investito in modo ben equilibrato in questo periodo, guadagnerà molto bene. Bisognerebbe coprirsi contro i grandi eventi negativi attraverso delle polizze vita. Proprio per questo ci siamo organizzati per coprire i nostri clienti.
Nel 2020 abbiamo emesso nuove polizze legate a eventi non finanziari in percentuale doppia rispetto all’anno precedente – ha aggiunto – Abbiamo creato una rete di esperti assicurativi che affiancano i nostri consulenti finanziari quando si devono trattare questi argomenti. Chiedo ai miei family banker di occuparsi di coprire i grandi rischi, quelli che se accadono hanno delle conseguenze devastanti sulla famiglia, poi si guarda a tutto il resto. La grande sfida è quella di portare la parte protezione al primo posto’’. ’’Se gli italiani hanno un desiderio importante di avere le spalle coperte di fronte ad eventi avversi, bisogna riuscire a costruire, come sistema, una rete di sicurezza che permetta ad ognuno di noi di continuare a vivere, pur in una situazione di incertezza come quella che stiamo vivendo.
Un faro nella nebbia in questo momento così buio è la protezione assicurativa’’, ha aggiunto Massimo Grandis, Ad di Mediolanum Assicurazioni. Secondo Dario Focarelli, direttore generale di Ania, ’’gli italiani investono poco nella protezione assicurativa, lo fanno per 300 euro l’anno, che è una cifra bassa rispetto alla media europea di mille euro l’anno. A spendere sono solo i malati, sarebbe molto meglio che spendesse anche chi sta bene. Certamente ci vuole uno sforzo per aumentare la spesa di protezione privata, integrando quanto lo Stato offre ai cittadini e non sovrapponendosi. Anche le assicurazioni della casa sono in forte crescita, ma la metà delle abitazioni italiane ancora non sono assicurate – ha aggiunto -. Solo il 5% delle case sono assicurate contro le catastrofi naturali e questo è motivo di preoccupazione’’.