ROMA – ’’Ricominciamo chiedendo scusa, umilmente, per le nostre mancanze. Chiediamo scusa noi sindaci, a nome di tutta la classe dirigente italiana. Chiediamo scusa perchè non ci siamo mostrati adeguati a fronteggiare questa maledetta pandemia. Del resto, nessuno può sentirsi adeguato, di fronte a cataclismi del genere. Credetemi però, ce la stiamo mettendo tutta. E’ vero, chiediamo scusa a tutte le persone che non siamo stati in grado di proteggere. Ma questa non è una resa. La nostra non è una sconfitta. L’Italia non si arrenderà. Torneremo ad abbracciarci, a mostrare i nostri sorrisi migliori. Tornerà l’Italia. E sarà più bella e più forte di prima’’. Lo ha detto il presidente dell’Anci, Antonio Decaro, nella sua relazione alla XXXVII Assemblea annuale dell’Associazione dei Comuni.
La tre giorni ha visto in apertura la presenza del Capo dello Stato, Sergio Mattarella, il presidente della Camera, Roberto Fico, il governatore del Lazio e segretario dem, Nicola Zingaretti, e la sindaca di Roma, Virginia Raggi. ’’Non dimenticheremo che l’unico nemico è il virus. E non dimenticheremo che i cittadini possono sconfiggerlo stando distanti – ha aggiunto Decaro – ma per noi istituzioni l’unica possibilità di sconfiggerlo è stare uniti. Senza distinzioni politiche, ideologiche, territoriali. Uniti, tutti. Lo dobbiamo a noi stessi ma lo dobbiamo ancora di più a medici, infermieri, operatori sanitari e volontari che in questi mesi stanno dando al nostro Paese la loro vita, mostrandoci ogni giorno, dietro le tute ingombranti e le mascherine asfissianti, il significato delle parole: sacrificio, dedizione, professionalità e responsabilità’’.