ROMA – ’’Non ci possono essere due Italie, una che si salva, l’altra – quella del lavoro autonomo – che deve cavarsela da sola, oppure viene lasciata affondare. Anche perchè l’una senza l’altra a lungo andare non regge. Quello che chiediamo al governo e alla maggioranza è di sanare questa disparità, garantendo al lavoro autonomo, ai professionisti, ai commercianti, agli artigiani, alle partite Iva, tutta la tutela necessaria, non una tantum ma in modo strutturale. E’ una delle condizioni per votare insieme i prossimi «discostamenti» di bilancio’’. Lo scrive il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi in una lettera al Corriere della Sera.’’Questo si ottiene in vari modi, primo fra tutti il semestre bianco fiscale: la sospensione di tutti i pagamenti verso lo Stato per queste categorie almeno fino al 31 marzo 2021.
Ma naturalmente questo non basta, per chi ha perso tutto o gran parte del lavoro’’, prosegue.’’La nostra proposta è di assegnare un indennizzo, pari ad una quota importante del reddito dichiarato nell’anno precedente, per i mesi di forzata inattività o di grave riduzione dell’attività. Una tutela simile a quella giustamente assegnata ai lavoratori dipendenti che perdono il lavoro o che sono messi in cassa integrazione – spiega l’ex premier -. C’è di più. Circa 2 milioni di liberi professionisti iscritti alle casse previdenziali private e alla gestione separata Inps sono stati le uniche partite Iva escluse dal contributo a fondo perduto di maggio e, quindi, pure dalle sue riedizioni nei recenti «decreti ristori».
Per loro, bisogna garantire entro la fine di quest’anno un’indennità significativa, adeguata al fatturato perso, a titolo forfettario’’.