Roma – Scoppia la polemica al Governo per un emendamento che prevede una patrimoniale come misura urgente per l’emergenza coronavirus in Italia. Ma cos’è la patrimoniale? Quando nasce la patrimoniale e come funziona? La patrimoniale è un prelievo forzosoche fece la sua comparsa durante la notte tra il 9 e il 10 luglio del 1992. O, meglio, con il d.l. 11 luglio 1992, n. 333, recante “Misure urgenti per il risanamento della finanza pubblica”, che dichiara: è istituita una imposta straordinaria sull’ammontare dei depositi bancari, postali e presso istituti e sezioni per il credito a medio termine, conti correnti, depositi a risparmio e a termine, certificati di deposito, libretti e buoni fruttiferi, da chiunque detenuti.
Il Governo sta valutando l’ipotesi di una patrimoniale 2020 per cercare di risanare le casse dello Stato.Nonostante gli aiuti economici promessi dall’Unione Europea le finanze del Paese non se la passano molto bene, e una delle possibili soluzioni sarebbe quella di rispolverare l’imposta che colpisce i patrimoni, l’incubo dei più ricchi. Ma come funziona la patrimoniale? La patrimoniale funziona come un’imposta che colpisce il patrimonio di un contribuente in maniera indipendente al suo guadagno lavorativo. Tali imposte, tuttavia, sono singole, una tassa patrimoniale, intesa nella forma soggettiva, che andrebbe a colpire la generalità del patrimonio con un unico sistema di aliquote, non è stata, ancora, introdotta. Per fare alcuni esempi pratici, nel nostro Paese ci sono alcuni prodotti finanziari che sono già colpiti da una sorta di tassa patrimoniale. Pensiamo al conto corrente, al deposito titoli, ai Buoni postali.
L’imposta patrimoniale può essere di diversi tipi: Fissa, se viene versata indistintamente da tutti i contribuenti in importo fisso; variabile, se varia in funzione del patrimonio dei contribuenti.Nel caso di patrimoniale variabile è generalmente prevista una soglia di protezione, la cosiddetta franchigia, entro cui non è previsto alcun prelievo.Inoltre, l’imposta patrimoniale può essere:“Una tantum”, ossia applicata una sola volta e senza alcuna periodicità;Periodica, quando viene versata con cadenza regolare, tipicamente annuale. A differenza di un’imposta sul reddito (per esempio l’IRPEF), la patrimoniale non colpisce il flusso di ricchezza dei contribuenti relativo a un determinato periodo bensì una disponibilità di ricchezza (patrimonio) che il contribuente può avere accumulato anche nell’arco di periodi di tempo molto lunghi.
Cos’è il prelievo forzoso? Il prelievo forzoso, come scrive Fiscomania, è una tassa sul patrimonio che viene depositato presso i conti correnti delle banche. Lo Stato può applicarlo senza il consenso e l’autorizzazione dei correntisti. Insomma, quanto avviene con il prelievo forzoso è che il correntista, rischia di trovarsi con un po’ di soldi in meno sul proprio conto corrente, a causa del prelevamento effettuato dallo Stato, in misura proporzionale alla giacenza presente sul conto corrente. Evidentemente, si tratta di una misura fortemente impopolare. E, proprio per questo motivo, raramente applicata nel nostro Paese. L’ultimo esempio in merito è stato il prelievo forzoso del 1992, quando il governo Amato approvò una patrimoniale straordinaria nella misura del 6 per mille dai conti correnti bancari di tutti i cittadini italiani. (Fonte fiscomania)