TORINO – E’ giunta a conclusione l’operazione ’’Molosso’’ della Guardia di finanza, che ha riguardato gare truccate per 3,5 milioni, frodi nelle pubbliche forniture e corruzione all’interno delle Asl piemontesi.Sequestrati beni per quasi 300.000 euro, eseguite 15 ordinanze di custodia cautelare personale nei confronti di pubblici dipendenti, commissari di gara ed agenti e rappresentanti di alcune imprese accusati, a vario titolo, di corruzione, turbativa d’asta e frode nelle pubbliche forniture. L’operazione aveva avuto un’accelerazione a maggio con una serie di perquisizioni, a seguito dell’accertamento di un ammanco, presso l’Azienda Ospedaliera Universitaria ’’Città della Salute e della Scienza di Torino’’, per un valore di circa trecento mila euro, di un costoso prodotto farmaceutico, denominato ’’Bon Alive’’.
Un dipendente infedele apponeva firme false di altri infermieri, per il reintegro delle giacenze. Nel proseguo dell’inchiesta è emerso un collaudato ed articolato sistema di interazioni fra soggetti privati e commissari di gara finalizzato a truccare le gare d’appalto attraverso la modifica dei relativi capitolati, l’attribuzione di punteggi di favore e la rivelazione di informazioni riservate. Nel mirino della Procura della Repubblica e dei militari della Guardia di Finanza sono finite, in particolare, tre gare bandite: dalla ’’Città di Torino’’ – ASL TO4, per la fornitura di camici chirurgici sterili monouso; dalla A.O.U. Maggiore della Carità di Novara, per la fornitura di distributori di ’’divise e giacche in TNT’’; dalle ASL di Asti e di Alessandria, nonchè dall’Azienda Ospedaliera SS Antonio e Biagio e C.
Arrigo di Alessandria, per la fornitura di prodotti ed apparecchiature chemioterapiche.