ROMA – ’’Dobbiamo garantire e mantenere uno spazio politico al pensiero progressista. Ecco il senso più profondo della fatica di condizionare anche in questi mesi la scelta del governo, standoci dentro e aprendo una sfida immensa. La prima tappa è stata quella di ricollocare l’Italia in Europa, dopo avere avuto un ruolo di marginalità, rimettendoci alla guida di una nuova stagione europea. Poi la volontà di gestire il virus distruggendo il sillogismo tra economia e vita delle persone. Ora è evidente che deve aprirsi una fase nuova, nella quale occorre definire con più forza e con più empatia, un pensiero di quelle forze che nel mondo produttivo del lavoro devono ricomporsi non con le ingegnerie organizzative, ma dentro una visione’’.
Così Nicola Zingaretti, segretario del Pd, durante l’evento ’’Il cantiere della sinistra’’, organizzato dalla Fondazione Italianieuropei. Zingaretti ha sottolineato come ’’quella sirena populista dell’odio si è rivelata inefficace davanti all’emergenza Covid, l’antieuropeismo non è la soluzione Dobbiamo ritornare a un fondamento della nostra Costituzione come l’articolo 3, ossia rimuovere gli ostacoli che si frappongono alla realizzazione dell’individuo. Significa aiutare la società ad attraversare una fase drammatica della propria vita’’.
Per il segretario Dem ’’c’è un’opportunità e io credo che, se trovassimo modo di discutere e orientare il dibattito, si possa aprire una stagione nella quale a quell’orrore del populismo si sostituisce un’altra prospettiva’’.