Roma – Via libera della commissione Bilancio della Camera all'emendamento riformulato che introduce la cig anche per i lavoratori autonomi: l'Indennità di continuità reddituale e operativa prevede un assegno tra 250 e 800 euro al mese per 6 mesi per chi abbia subito perdite del 50% nei tre anni precedenti e dichiarato un reddito non superiore a 8.145 euro. Potranno richiederlo le partite iva aperte da almeno 4 anni. Il nuovo bonus o indennità per i lavoratori autonomi si chiama Iscro ovvero indennità di continuità reddituale e operativa. Si tratta di un assegno con una cifra che va da un minimo di 250 euro ad un massimo di 800 euro al mese per sei mesi. Per accedervi bisogna aver subito perdite del 50% rispetto ai tre anni precedenti, inoltre il reddito dichiarato non deve essere superiore a 8.145 euro. 'è un altro limite: potranno richiedere l'indennità solo le partite Iva aperte da almeno 4 anni. Sarà l'Inps a gestire l'aspetto pratico della misura: infatti sarà proprio l'ente previdenziale ad effettuare i pagamenti dell'Iscro.
Per ora l'indennità sarà valida solo per gli autonomi della gestione separata dell'Inps, ma la ministra del Lavoro, la pentastellata Nunzia Catalfo, ha già annunciato la sua intenzione di estenderlo presto anche ai professionisti degli ordini. L'Iscro, o cassa integrazione per autonomi, non sarà l'unica novità per questa categoria di lavoratori. Grazie ad un altro emendamento alla manovra, c'è il via libera al fondo da 1 miliardo di euro nel 2021 per l'esonero dai contributi previdenziali dovuti dai lavoratori autonomi e dai professionisti. Se si è percepito un reddito inferiore ai 50mila euro, registrando un calo di fatturato nel 2020 superiore al 33% dell'anno precedente i lavoratori potranno accedere al fondo, che vuol dire essere esonerati dal versamento dei contributi previdenziali.