Roma – Assegno unico per i figli dai 200-250 euro al mese, congedo paternità e 500 euro al mese per le mamme single e disabili. Sono alcuni aiuti a favore dell’infanzia previsti nella Manovra 2021. Vediamo nel dettaglio: dall’assegno unico per i figli con risorse per 3 miliardi (che diventeranno 5 nel 2022), primo passo del Family Act, al rifinanziamento del bonus bebè per tutti i nati nel 2021; dal congedo di paternità obbligatorio allungato da 7 a 10 giorni al fondo da 50 milioni di euro per le aziende che aiutano il rientro al lavoro delle neo-mamme. Oltre ad aiuti per l’imprenditorialità femminile e 500 euro al mese per le mamme single e disabili. In aggiunta ricordiamo il cellulare (o tablet) "prestato" per un anno con abbonamento internet, destinato alle famiglie con Isee sotto i 20 mila euro, e quindi ai ragazzi meno abbienti alle prese con la Dad.
Ma come funnziona l’assegno unico per i figli? L’assegno unico non concorrerà alla formazione del reddito imponibile e potrà essere cumulato con il reddito di cittadinanza. Ma a quanto ammonta e a chi spetta? A partire dal settimo mese di gravidanza e fino al 21esimo anno di età ogni famiglia italiana riceverà un assegno mensile per ogni figlio a carico, composto da una quota fissa e una quota variabile che varierà in funzione del coefficiente ISEE, dal numero di figli a carico e dalla loro età. Si va dai 200-250 euro mensili a figlio, con la quota variabile che arriva praticamente ad azzerarsi attorno ai 50-60 mila euro di ISEE. E' prevista una maggiorazione del 20% per i figli successivi al secondo mentre per i figli disabili la maggiorazione va dal 30% al 50% e sarà estesa per tutto l’arco della loro vita, senza limiti d’età.