ROMA – Accelerare sulla verifica di maggioranza, andare in consiglio dei ministri già nei primi giorni di gennaio per affrontare il Recovery Plan e arrivare così entro la metà di febbraio con il documento definitivo. Sono questi i prossimi e urgenti obiettivi del premier, Giuseppe Conte, evidenziati nel corso della tradizionale conferenza stampa di fine anno che si è tenuta a Villa Madama a Roma. ’’Dobbiamo continuare nel confronto a rafforzare le nostre priorità, abbiamo pochi giorni davanti perchè non possiamo permetterci di galleggiare e procedere in questo clima di azione sospesa. Non si può governare senza la coesione delle forze di maggioranza, si può vivacchiare – ha spiegato – e il Paese non ha bisogno di un governo che sta lì a galleggiare e vivacchiare’’. ’’Io dico sempre – prosegue – che in questo momento abbiamo una prospettiva di fine legislatura, pur avendo una sofferenza diffusa siamo riusciti a rafforzare la nostra credibilità in Italia e Ue e non dobbiamo disperdere questo patrimonio.
Ma, se verrà meno la fiducia di una forza di maggioranza ci sarà un passaggio parlamentare dove tutti esprimeranno la propria opinione e si assumeranno la propria responsabilità. Il sottoscritto – ha assicurato – non va alla ricerca di altre maggioranze in Parlamento, vado avanti con la maggioranza che ho. Non riesco assolutamente a considerare la prospettiva elettorale, non lavoro certo a fare una mia lista o una campagna elettorale. Io sono qui per programmare il futuro’’. Il premier, ringraziando anche l’opposizione per il contributo costruttivo, è entrato nel dettaglio dei prossimi passaggi del Recovery Plan: ’’dobbiamo aprirci al confronto con le parti sociali, mandare il documento di aggiornamento al Parlamento il prima possibile o rischiamo di andare in ritardo. E’ una occasione storica e dobbiamo procedere a questo confronto, l’atteggiamento di critica costruttiva ci predispone ad arrivare prima a una sintesi.
Vorrei andare in Consiglio dei Ministri già dopo i primi giorni di gennaio – ha precisato – vorrei subito partire con il confronto con tutte le parti sociali e dare la possibilità al Parlamento di dare un contributo ulteriore. Al momento i tempi’’ per il documento definitivo sono ’’a metà febbraio’’.