ROMA – ’’Lo scenario definito nella bozza del Piano nazionale di ripresa e resilienza è molto impegnativo in termini di capacità di progettazione e di esecuzione. Prevede interventi aggiuntivi rispetto al tendenziale per oltre un punto percentuale del PIL in media all’anno durante i sei anni del programma. Gli effetti moltiplicativi di tali interventi saranno tanto maggiori quanto più sarà efficiente l’impiego delle risorse. Per questo serve una netta discontinuità con il passato, una struttura di governo degli interventi adeguata alla complessità dell’impresa’’. Lo ha detto Fabrizio Balassone, capo del Servizio Struttura economica della Banca d’Italia, in audizione alle Commissioni riunite Bilancio e Finanze della Camera e Bilancio e Politiche Ue del Senato, sul Recovery plan.Balassone ha evidenziato che ’’le maggiori risorse rese disponibili dal programma europeo a condizioni vantaggiose andranno comunque restituite’’ e ’’se non saranno impiegate in maniera produttiva i problemi del Paese non saranno alleviati ma accresciuti dal maggiore indebitamento.
L’attuazione del Piano – ha spiegato – va collocata nella prospettiva di una strategia di progressiva riduzione del peso del debito pubblico sul prodotto’’.