E' allo studio del governo l'ipotesi di un 'saldo e stralcio' per le cartelle esattoriali inferiori a 5mila euro. A quanto apprende l'Adnkronos, l'opzione è sul tavolo dell'esecutivo insieme ad altre proposte per permettere di regolarizzare alcune posizioni a chi è in condizioni di farlo e contemporaneamente assicurare risorse dovute alla riscossione. Ad ogni modo si tratta ancora solo di un progetto. E' invece confermato il mini-differimento di qualche giorno della scadenza del 28 febbraio per i versamenti delle rate della rottamazione ter e del saldo e stralcio per poter poi agganciare la norma al decreto Ristori 5, che verrebbe ribattezzato dl 'Sostegno'. In assenza di interventi le 5 rate dovute per la definizione agevolata e i due arretrati del vecchio saldo e stralcio per i debiti fino a mille euro – per un valore di 950 milioni per 1,2 milioni di contribuenti – andavano versate 'one shot', in un'unica soluzione, lunedì. Il differimento verrà ufficializzato entro il primo marzo, per poi probabilmente inserire norma e coperture nel decreto Ristori 5 atteso entro la prossima settimana.
Tra le misure fiscali allo studio anche una pulizia del magazzino delle cartelle inesigibili pre-2015: una montagna di crediti pari a circa 400 mld di euro che non può più essere riscossa perché dovuti da soggetti deceduti o falliti; mentre è in bilico il nuovo stop alla notifica delle cartelle esattoriali: congelato a più riprese l'invio di oltre 5 milioni di atti di riscossione potrebbe ripartire ma con una dilazione dei tempi nell'arco dei due anni bloccando i termini di prescrizione. Intanto prende forma lo schema per i nuovi risarcimenti alle attività colpite dalle restrizioni per la seconda ondata del Covid: gli aiuti questa volta non dovrebbero basarsi sui codici Ateco ma essere selettivi per le attività che nel 2020 sul 2019 hanno subito perdite pari ad almeno il 33%.