ROMA – ’’Il patto è sicuramente un evento di grande importanza per il metodo, per il contenuto e per questa relazione di dialogo che c’è, ma è il primo passo, il molto, se non quasi tutto, resta da fare’’. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Mario Draghi, in occasione della firma a Palazzo Chigi del patto per l’innovazione del lavoro pubblico tra Governo e Sindacati. ’’Se guardiamo la situazione attuale – ha spiegato – concludiamo che c’è molto da fare. L’età media oggi è di 50, quasi 51 anni, vent’anni fa era di 43 anni. Quindi dal punto di vista demografico, per ragioni che trovano la loro radice in eventi anche lontani, è stato un progressivo indebolimento della struttura della Pubblica Amministrazione. Un secondo aspetto – ha continuato – è la formazione’’.
’’In questa situazione – ha spiegato – avvengono due cose: la pandemia che ci ha fatto riflettere su molti aspetti del nostro modo di vivere e certamente ci ha rivelato la centralità del settore pubblico nel proteggere il nostro modo di vita e anche la qualità della nostra vita, e il secondo evento è il Piano di Ripresa e Resilienza. Questi due eventi – ha concluso Draghi – richiedono nuove professionalità e quindi richiedono investimenti in formazione, nuove forme di lavoro e nuove regole. Questo è quello che oggi stiamo cominciando’’.