ROMA – Scompare il giallo dalla mappa ’’a colori’’ dell’Italia nell’emergenza Covid. Da domani restano solo regioni ’’arancioni’’ e ’’rosse’’, con l’unica eccezione della Sardegna che resta in zona ’’bianca’’. Passano in area rossa le Regioni Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia, Veneto e la Provincia autonoma di Trento. Questi territori si aggiungono a Campania e Molise, che erano già nell’area con le massime restrizioni, per un totale dunque di 10 Regioni e una Provincia rosse dove vivono complessivamente circa 42 milioni di Italiani. Con le zone rosse resteranno a casa quindi anche milioni di studenti, compresi i più piccoli delle materne. Tutte le altre Regioni saranno in area arancione per gli effetti del decreto legge approvato il 12 marzo. A scadenza della vigente ordinanza, la Basilicata sarà in area arancione, a seguito della rettifica dei dati completata stamattina da parte della Regione.
Bolzano passa in arancione per effetto dei dati aggiornati relativi all’incidenza. Per effetto del Decreto-legge del 12 marzo 2021, alle Regioni in zona gialla nel periodo 15 marzo-6 aprile 2021 si applicano le stesse misure della zona arancione e nei giorni 3, 4 e 5 aprile 2021, sull’intero territorio nazionale, ad eccezione delle Regioni o Province autonome i cui territori si collocano in zona bianca, si applicheranno le misure stabilite per la zona rossa. D’ora in poi, comunque, scatteranno degli automatismi per finire in quello scenario. Oltre all’Rt superiore a 1,25, infatti è stato introdotto una altro parametro, ossia l’incidenza. Se è superiore a 250 casi per 100mila abitanti alla settimana scatta il rosso, come successo venerdì per Marche e Provincia di Trento.
Il decreto ribadisce inoltre che i presidenti di Regione possono chiudere alcune zone se l’incidenza è sopra al livello di guardia.