Un bonus fino a 4 mila euro potrebbe arrivare con il decreto Sostegni nella giornata di domani, venerdì 19 marzo. Il testo del nuovo decreto del Governo Draghi è ancora in via di definizione. Ad anticipare alcuni dettagli del bonus, tra cui l’importo medio, è stato il sottosegretario all’Economia Claudio Durigon. In un’intervista rilasciata al Messaggero, ha spiegato che l’importo medio che dovrebbe essere riconosciuto ai liberi professionisti e alle aziende grazie al Decreto Sostegni è appunto di 4.200 euro. Non è detto, quindi, che tutti riceveranno questa cifra: 4.200 è l’importo medio e ci sarà chi, in base alla perdita di fatturato subita a causa delle restrizioni legate al Covid, prenderà di più o di meno. Secondo il sottosegretario, saranno circa 2,8 milioni i beneficiari del bonus, tenendo conto sia di imprese sia di liberi professionisti. Quindi, tenendo conto delle perdite subite a causa del Covid e dei criteri previsti dal Decreto Sostegni, in media i 2,8 milioni di professionisti e aziende che potranno chiedere questi nuovi contributi a fondo perduto riceveranno un bonus da 4.200 euro. Durigon ha fatto anche chiarezza su quali saranno i requisiti.
Lo schema scelto per l’erogazione degli aiuti dovrebbe rimanere quello descritto nelle ultime bozze del Decreto Sostegni. A differenza dei vari Decreti Ristori del governo Conte, per accedere al bonus non dovrebbero esserci limitazioni in base ai codici Ateco. “Eliminiamo i codici Ateco, che tanti problemi hanno creato nei precedenti decreti”, ha detto Durigon. Ciò vuol dire che, a prescindere dal settore e dall’area di riferimento, tutte le attività e i liberi professionisti potranno fare richiesta per ricevere il bonus: bisognerà solo dimostrare di essere stati penalizzati dalle restrizioni imposte dai vari provvedimenti contro il coronavirus. In particolare, bisognerà dimostrare di aver avuto nel 2020 un calo dei ricavi di almeno il 33% rispetto all’anno precedente. Durigon ha spiegato: “Verranno indennizzate quelle aziende con fatturato fino a 10 milioni che hanno avuto un calo di ricavi del 33% nel 2020 rispetto al 2019. L’indennizzo verrà calcolato sulla media mensile della perdita e sarà erogato una tantum”. Il bonus, quindi, non sarà uguale per tutti. Il sottosegretario per ora non ha fornito dettagli su come l’importo verrà calcolato.
Secondo alcune indiscrezioni, comunque, dovrebbero essere introdotte tre diverse aliquote, pari al 10, 15 e 20%. L’aliquota del 20% dovrebbe essere utilizzata per i ricavi dichiarati fino a 400mila euro, quella del 15% per quelli che superano questa soglia ma sono dentro il milione di euro, quella del 10% per i ricavi dichiarati compresi tra un milione e 5 milioni di euro. Se queste aliquote dovessero essere confermate, un’impresa con ricavi fino a 400mila euro per avere diritto a un bonus di 4.200 euro dovrebbe dimostrare un calo del fatturato tra il 2019 e il 2020 di almeno 21mila euro: in questo caso, infatti, l’impresa avrebbe diritto a un bonus pari al 20% del calo subito (che sarebbe appunto 4.200 euro). A parte alcune novità, comunque, per l’erogazione del bonus si è scelto di mantenere un meccanismo molto simile a quello su cui si basava l’erogazione dei contributi una tantum riconosciuti dai Decreti Ristori del governo Conte.
Il motivo? In questo modo l’Agenzia delle Entrate potrà continuare a utilizzare la piattaforma di Sogei, la stessa usata per il pagamento delle tranche precedenti. E, visto che non sarà necessario mettere a punto una nuova piattaforma, i tempi per l’erogazione dovrebbero ridursi. Per accedere a questo bonus, comunque, ci sarà bisogno di ripresentare la domanda. Il governo ha intenzione di procedere con i pagamenti entro la fine di aprile. Dopo il Decreto Sostegni, comunque, dovrebbero arrivare altri interventi a favore di aziende e lavoratori colpiti dalle restrizioni. Il premier Mario Draghi ha già annunciato la necessità di un ulteriore scostamento di bilancio per finanziarli: sarà “rilevante, tra 20 e 30 miliardi“, ha anticipato il sottosegretario. Cifre ufficiali non sono ancora state diffuse, la richiesta arriverà in occasione della presentazione del Documento di economia e finanza a metà aprile.