Bonus 3 mila euro per Partite Iva e professionisti: a chi tocca. Un bonus da 3 mila euro per Partite Iva e professionisti dovrebbe essere erogato ad aprile. E’ quanto si evince dal Decreto Sostegni del Governo Draghi presentato ieri sera in conferenza stampa dal premier. Gli aiuti dovrebbero andare da un minimo di 1.000 euro per le persone fisiche, a 3mila euro per le partite Iva, fino a un massimo 150mila euro per le imprese (anche artigiane), con 5 fasce percentuali in base al reddito. Lo schema, stando alle indiscrezioni, prevederebbe un indennizzo del 60% per le imprese fino a 100mila euro, del 50% tra 100mila e 400mila euro, del 40% tra 400mila e un milione, 30% tra uno e 5 milioni e 20% tra 5 e 10 milioni.
MA QUANDO ARRIVA IL BONUS DA 3 MILA EURO?
A fine aprile dovrebbe arrivare anche il bonus per le partite Iva. Si tratta di un indennizzo di 1.000 euro al mese, per il primo trimestre – gennaio, febbraio marzo – dedicato a tutti i titolari di partita Iva e ai lavoratori stagionali e dello spettacolo anche senza partita Iva. Per il primo trimestre, dunque, si tratta di un sostegno di 3mila euro.
A CHI TOCCA IL BONUS 3 DA MILA EURO?
Potranno beneficiare del Bonus da 3 mila euro:
Persone fisiche titolari di partita IVA;
Professionisti (avvocati, commercialisti, architetti, ingegneri);
Imprese di dimensioni piccole o medie, anche artigiane;
Gli iscritti alle gestioni separate delle diverse Casse previdenziali in possesso dei requisiti richiesti. Per beneficiare del bonus occorre aver avuto un fatturato nel 2019 non superiore a 10 milioni di euro e perdite di fatturato nel 2020 pari ad almeno il 33% rispetto al 2019.Gli aiuti non saranno superiore del 30% delle perdite subite.
ECCO LA TABELLA CHE SPIEGA A CHI TOCCA IL BONUS DA 3 MILA EURO
Gli aiuti prevedono un minimo di 1.000 euro per le partite IVA individuali e 2.000 euro per le società, fino a un massimo 150.000 euro per le imprese (anche artigiane), con 5 fasce percentuali in base al reddito. Le fasce sono le seguenti:
60% per le imprese con fatturato fino a 100.000 euro;
50% per le imprese con fatturato tra 100.000 e 400.000 euro;
40% per le imprese con fatturato tra 400.000 e un milione;
30% per le imprese con fatturato tra uno e 5 milioni;
20% per le imprese con fatturato tra 5 e 10 milioni.
I contributi erogati non concorrono alla formazione del reddito imponibile.
Per quanto riguarda l’erogazione, si procederà come con i precedenti contributi riconosciuti dal Decreto Ristori. I nuovi contributi a fondo perduto per le imprese dovrebbe valere circa 11 miliardi di euro e interessare circa 3 milioni di attività.