ROMA – L’igiene delle mani è estremamente importante per prevenire la diffusione del Covid-19, ma a livello globale oltre tre miliardi di persone e due strutture sanitarie su cinque non hanno un accesso adeguato agli impianti. L’acqua dolce scarseggia sempre di più e il 45% della popolazione mondiale non ha accesso a strutture igienico-sanitarie gestite in modo sicuro. Ogni anno, nel mondo, si stima che circa 829.000 persone muoiano di infezioni gastrointestinali a causa di problemi legati alla qualità dell’acqua, inclusi quasi 300.000 bambini di età inferiore ai cinque anni. Sono questi alcuni dei punti messi a fuoco nel Rapporto mondiale delle Nazioni Unite sullo sviluppo delle risorse idriche 2021, la cui traduzione ufficiale in italiano, curata dalla Fondazione UniVerde e dall’Istituto Italiano per gli Studi delle Politiche Ambientali, con il supporto di UNESCO WWAP – World Water Assessment Programme, è stata presentata oggi, in diretta streaming, nel corso della web conference ’’Il valore dell’Acqua. Istituzioni, imprese e società civile per la tutela delle risorse idriche e il diritto all’acqua’’.
L’evento ha celebrato la Giornata Mondiale dell’Acqua ed è stato organizzato con la Main partnership di Kickster, Menowatt Ge, Consorzio Servizi Integrati, con la partnership di Gruppo Cap e ANBI – Associazione Nazionale Consorzi Gestione e Tutela del Territorio e Acque Irrigue, e con Askanews, Italpress, Radio Radicale, TeleAmbiente, SOS Terra Onlus e Opera2030 in qualità di Media partners.In apertura della web conference, Loredana De Petris, presidente del Gruppo Misto presso il Senato della Repubblica, ha ricordato: ’’L’acqua non può essere considerata una merce soggetta alle leggi del mercato e del profitto. Eppure, a dieci anni dal referendum per la gestione pubblica, non si è ancora riusciti a ottenere un cambio di passo, tradendo la volontà popolare. Il tema dell’acqua pubblica era stato inserito tra i punti programmatici del precedente governo ma la riforma non è decollata. Il Ddl che prevede di cambiare il sistema attuale è ancora fermo in Commissione Ambiente, alla Camera.
E’ arrivato il momento di un cambio di passo, serve una convergenza tra le forze di centro e 5 stelle per approvare subito la legge sull’acqua pubblica, su cui la politica è in gravissimo ritardo’’.’’Nell’ottobre del 2007, da Ministro dell’Ambiente, firmai una circolare per impegnare tutte le istituzioni territoriali competenti per il diritto all’acqua e per la lotta agli sprechi. Occorre un impegno costante contro l’inquinamento e il degrado di fiumi e laghi, spesso collegati ad attività industriali gestite in modo insostenibile, come ad esempio l’emergenza pluridecennale degli sversamenti nel Sarno o nel Seveso, solo per citare due tra i casi più noti – ha detto Alfonso Pecoraro Scanio, presidente della Fondazione UniVerde -. Intervenire è possibile, come dimostra l’impegno dell’Amministrazione Capitolina nel ridurre le criticità sul lago di Bracciano. Questo, a sottolineare che si può dare seguito alle indicazioni della comunità scientifica in materia di tutela delle acque. Servirebbe anche un incentivo, come quello che introducemmo quando guidavo il Ministero dell’Ambiente, stavolta un Ecobonus Blu dedicato all’efficienza idrica soprattutto di imprese e grandi utilizzatori’’.
Per Michela Miletto, direttore UNESCO WWAP – World Water Assessment Programme, ‘non esiste un valore unico dell’acqua. Piuttosto, l’acqua contiene una miriade di valori che possono differire notevolmente in base a dove si trova l’acqua, alla sua abbondanza o scarsità, alla sua qualità e alla sua disponibilità. Riconoscere, misurare ed esprimere i molteplici valori dell’acqua e incorporarli nei processi decisionali è fondamentale per conseguire una gestione delle risorse idriche sostenibile ed equa’’.L’edizione 2021 del Rapporto delle Nazioni Unite sullo sviluppo delle risorse idriche mondiali, la cui traduzione in italiano è stata curata da Maurizio Montalto, presidente dell’Istituto Italiano per gli Studi delle Politiche Ambientali, si concentra sulla valorizzazione dell’acqua, anche in merito alle linee guida relative al COVID-19 che sono ’’quasi impossibili da attuare negli insediamenti informali e in altre comunità povere o svantaggiate.
Il sovraffollamento, la struttura degli alloggi e la mancanza di accesso all’acqua, ai servizi igienico-sanitari e agli impianti per la gestione dei rifiuti, rendono estremamente difficile qualsiasi forma di distanziamento fisico e interventi semplici, come il lavaggio regolare delle mani’’.Anche l’Italia non è estranea al fenomeno: secondo i dati dell’IISPA, nel nostro Paese sono oltre 60.000 i soggetti a cui vengono negati i diritti di accesso all’acqua e ai servizi igienico-sanitari.