Superbonus 110% e proroga al 2023, ancora nulla di fatto. Secondo le ultime notizie, il Consiglio dei ministri convocato questa mattina è slittato e non c'è ancora un nuovo orario. Stando alle news di oggi proprio le tensioni sul superbonus, che sarebbe finanziato solo fino al 2022, sono tra i motivi che hanno portato al rinvio del Cdm. Il premier Mario Draghi, a quanto apprende l'Adnkronos, avrebbe rassicurato il M5S sulle coperture del superbonus fino al 2023. Ci saranno, è una certezza, la rassicurazione arrivata ai grillini dal presidente del Consiglio. Draghi avrebbe spiegato ai 5 Stelle che le coperture verranno verificate annualmente a seconda del 'tiraggio'. Vale a dire quante risorse vengono spese in base ai lavori. Delle rassicurazioni sulla copertura dovrebbero arrivare anche nell'intervento del premier lunedì e martedì alla Camera e al Senato.
Le risorse per la copertura del superbonus sull'edilizia per il 2023 saranno nella prossima manovra, è la conferma che arriva dal ministro dell'Economia Daniele Franco alla capodelegazione di Fi Maria Stella Gelmini, riferiscono fonti azzurre. Nel Pnrr, infatti, ci sono coperture per la misura solo fino al 2022 (18 miliardi), mancherebbero all'appello altri 10 miliardi. Che, avrebbe spiegato Franco a Gelmini, saranno inserite nella legge di bilancio d'autunno. "Dopo settimane di lavoro, siamo contenti di constatare che nel PNRR ci siano oltre 10 miliardi di euro per il Superbonus. Inoltre nel fondo investimenti ci sono altri 8 miliardi di euro. La delegazione del Movimento 5 Stelle in Cdm chiederà garanzie nero su bianco affinché nei prossimi provvedimenti economici venga prorogato al 2023", scrive in una nota la delegazione del M5S al governo, composta dai ministri Stefano Patuanelli, Federico D’Incà, Luigi Di Maio e Fabiana Dadone.
Sul punto è intervenuto anche Giuseppe Conte, per il quale "il superbonus 110% è una misura fondamentale per consentire non solo di salvaguardare il nostro pianeta e abbattere in modo significativo le emissioni, ma anche per permettere a milioni di famiglie di risparmiare sui costi dell’energia e di rendere più sicure le proprie case sul piano antisismico". "Non solo – ha rimarcato l'ex premier e ora leader in pectore del M5S in un post su Facebook- con il superbonus si sta investendo su un patrimonio immobiliare vetusto, si stanno creando migliaia di posti di lavoro con cantieri diffusi su tutto il territorio. Ad oggi, nonostante le difficoltà create dalla pandemia, sono stati avviati già oltre 10.000 cantieri in tutta Italia per un valore superiore al miliardo di euro. La presenza del superbonus nel Piano nazionale di ripresa e resilienza è quindi essenziale. Non possiamo permetterci di creare incertezza sul futuro di questa misura: si bloccherebbero i cantieri e le aspettative di milioni di famiglie e di migliaia di imprese e professionisti resterebbero inspiegabilmente disattese".
"Il Parlamento si è espresso in modo chiaro e compatto – ricorda l'ex presidente del Consiglio – sulla necessità di prorogare il superbonus almeno fino al 2023 a tutti i soggetti e a tutte le tipologie di edifici. Tutte le categorie produttive lo ritengono fondamentale per risollevare il settore dell’edilizia e dare certezza agli investimenti. Questo Governo ha abbracciato la svolta della transizione ecologica e per questo bisogna essere conseguenti. La misura del superbonus va prorogata fino al 2023 e, anzi, è necessario intervenire per renderla ancora più semplificata. Occorrono segnali politici forti e chiari. I nostri cittadini, le famiglie, le imprese chiedono certezze". Anche nel Partito Democratico c'è chi sollecita lo sblocco delle risorse e la proroga del provvedimento: "Sono a favore del Superbonus 110% fino al 2023. Aiuta le imprese, mette in sicurezza le case, riduce le immissioni. Va assolutamente prorogato nel Pnrr", scrive su Twitter il senatore Pd Andrea Marcucci.
"Il superbonus 110% deve essere prorogato fino al 2023, il governo si impegni a inserire i fondi necessari nella prossima manovra di bilancio. Molti sono i motivi per estendere questa misura: in primo luogo il risparmio energetico; la sicurezza strutturale, un tema purtroppo ben noto a chi ha vissuto la drammatica esperienza di un terremoto; la redistribuzione della ricchezza, perché anche i meno abbienti possono migliorare la propria abitazione o comprarne una migliore", dice Alessia Morani, deputata del Pd.